Sono nata a Besnate, nel 1956. Si nasceva in casa e così è stato per me. Le narrazioni su questa storia per nulla medicalizzata sono state per me rilevanti.
Ho studiato al liceo classico Pascoli di Gallarate. Il mio maestro è stato Enzo Maccagnolo, filosofo e guida di montagna.
Con Maccagnolo ho iniziato a frequentare la biblioteca filosofica dell’istituto Aloisianum, i convegni della Società Filosofica Italiana che lì si tenevano e gli incontri della rivista Fenomenologia e Società. Già dai tempi del liceo il mondo della Fenomenologia mi appariva interessante. Vi sono entrata ascoltando Ludwig Landgrebe, allievo di Husserl. Ho iniziato anche a dialogare con Gustavo Bontadini, maestro parmenideo.
Ho studiato filosofia all’Università Cattolica di Milano e mi sono laureata in filosofia morale con Virgilio Melchiorre, con una tesi sul personalismo di Mounier. Il rettore di allora era Giuseppe Lazzati. Ho avuto modo di incontrarlo e di partecipare a qualche cenobio filosofico- letterario con lui. Lazzati era studioso che parlava dei suoi autori con un linguaggio colto e raffinato, ma come dentro una narrazione familiare. Quando arrivava, si fermava qualche minuto a scambiare parole quotidiane con il bidello, lo faceva con amabile semplicità, in dialetto meneghino. Anche lui è stato un maestro.
Per la mia tesi sono stata ospite della famiglia Mounier, poco distante da Parigi. La signora Paulette mi ha permesso di entrare nello studio di Emmanuel e di sfogliare i suoi appunti: un’esperienza che mi ha fatto stare “dentro” la filosofia.
Nel 2015 ho concluso il corso di specializzazione presso la Scuola Superiore di Counseling Filosofico di Torino – dipartimento di pratiche filosofiche e filosofia applicata – divenendo consulente filosofico. Sono oggi iscritta al registro nazionale dei professionisti di pratiche filosofiche e counseling filosofico, con Pragma.
La mia tesi del 2015 è la narrazione del tirocinio pratico alla casa di reclusione di Milano-Bollate, dove ho portato diversi momenti di filosofia, facendo incontrare, per i miei Cafè Philò, persone detenute e giovani liberi. L’esperienza del volontariato, in carcere e non solo, dà forma all’idea di uguaglianza e di responsabilità civile. Mi permette di tornare sulle parole della filosofia, che sono le parole della cittadinanza.
Sino al 2023 sono stata docente di storia e filosofia in un liceo scientifico sul lago di Varese. Ho sempre scelto di portare tra i giovani la filosofia per il suo aspetto conoscitivo e soprattutto per il suo aspetto pratico.
La caratteristica della prassi è il volto della mia filosofia odierna.
Organizzo incontri in diverse modalità, che presento in questo sito.